I droni sono i nuovi corrieri della droga

I droni sono i nuovi corrieri della droga


Per quanto inaspettato, il binomio tra tecnologia e narcotraffico sembra più che possibile. Proprio la scorsa settimana, infatti, le autorità indiane a controllo della frontiera del Punjab hanno rivelato di aver identificato, nel corso del 2023, ben 107 droni utilizzati dai trafficanti del Pakistan per trasportare eroina oltre il confine. Un caso tutt’altro che isolato, considerando che questi strumenti si stanno rivelando molto utili per i narcotrafficanti di tutto il mondo. Nell’ultimo anno, per esempio, i contrabbandieri siriani hanno incrementato l’uso di droni per contrabbandare il captagonl’anfetamina ufficialmente conosciuta come la “droga della Jihad” – in Giordania, aggirando tutti quei controlli che ne hanno reso difficile il traffico via terra.

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Allo stesso modo, i cartelli messicani stanno utilizzando questi piccoli aeromobili per trasportare cocaina, eroina e metanfetamine oltre il confine degli Stati Uniti. E non sono da meno neppure i narcotrafficanti europei, considerando che a luglio la polizia spagnola ha sequestrato un gigantesco drone con un’apertura alare di oltre 4 metri, in grado di muovere fino a 150 chilogrammi di carico, utilizzato da un gruppo di contrabbandieri francesi per trafficare droga dal Marocco al sud della Spagna. Insomma, nel corso degli ultimi anni tutto il mondo ci sta restituendo dimostrazioni di come i droni stiano lentamente diventando i corrieri della droga della nostra epoca.

Precisi, sicuri e affidabili, i piccoli aeromobili si stanno rivelando gli alleati perfetti per i contrabbandieri. “È logico che i trafficanti cerchino di utilizzare i droni. Sono economici e facili da acquistare. Riducono inoltre i rischi connessi ad alcune operazioni, poiché i trafficanti non devono essere fisicamente presenti – ha raccontato il ricercatore Liam O’Shea a Motherboard -. E offrono opportunità di contrabbando in aree in cui le rotte precedenti erano troppo rischiose, come le carceri e oltre i confini messi in sicurezza”. A giovare del supporto dei droni, per il momento, sono soprattutto i narcotrafficanti più piccoli, considerando che questi strumenti permettono di trasportare facilmente soprattutto quantità ridotte di merce. Questo non significa però, che i futuri progressi tecnologici nel settore non possano giovare anche ai cartelli che spostano quantità elevate di droga.





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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2024-01-08 14:16:32 ,

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